1,193 research outputs found

    URBAN IMAGE | From logo to brand

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    Corporate image has arised in the last Century as a strategy to assume visual identity and a great power of attraction. By using that strategy, corporations have become a sort of “economic divinity” able to seduce and move the mass of consumers. The aim of the article is to describe how to apply the strategy of corporate image on a pavilion, designed by some students of Hong Kong and Palermo, in order to make it visually relevant and to highlight its strong points, which are connected to light and water. In this perspective, some important cases in the history of design have been anylised with punctual examples, starting from the beginning of Twenty Century to come to todays situation, in which corporations use corporate image to seduce people and move them towards goods and goods. In this way, the pavilion, which is a sort of materialization of academic research between Hong Kong and Palermo, assumes its own “corporate image”, with a logo, a story, and a series of communicative artefacts able to express the common points between two cities so distant geographically and culturally. The conclusion is that for a designer this work represents a kind of redemption. In fact, the designer does not work here for a commercial corporation, in order to make it a magnet for money by using powerful and sexy images. On the contrary, he works for a cultural “corporation” or better for an (cultural) idea that finds its physical form in a pavilion. Through an effective “corporate” image, this time, it is possible to express the true value of a place, exactly designed between Hong Kong and Palermo

    Free Graphics. La grafica fuori delle regole nell'era digitale

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    Free Graphis è grafica fuori delle regole, lontana dal rigore della metodo-logia razionalista (Scuola svizzera) che ha dominato a lungo la scena. I designer qui indagati (Wolfang Weingart, Rudy VanderLans, Zuzana Li-cko, April Greiman, Neville Brody, David Carson, Stefan Sagmeister, John Maeda, Reza Abedini), forti delle tecnologie digitali, si pongono il preciso obiettivo di colpire il proprio target: “toccare il cuore del design”. In questo scenario, si sviluppano linguaggi fortemente espressivi, a volte ai limiti del-la leggibilità, ma di grande impatto comunicativo e adeguati ai processi massmediatici. La tecnica digitale ha reso possibile una nuova estetica – fluida e dinamica – e nuovi orientamenti progettuali, suscettibili di ulteriori e non prevedibili sviluppi

    Design tra storia e contemporaneo. Art Design Gallery Hotel a Palermo

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    A Palermo, Suite d’Autore è una galleria, dove gli artisti propongono opere in esposizione e per la vendita; è un museo sulla storia del design, dov’è possibile apprezzare uno svolgimento progettuale che va dal Liberty al contemporaneo attraverso arredi di grande fascino storico ma ancora attualissimi; è una struttura ricettiva, certo, dov’è possibile pernottare e immergere l’occhio in uno scenario da sogno; è una autentica Wunderkammer, una camera delle meraviglie! Qui tutto è progettato ad hoc, secondo uno specifico tema di progetto, nella convinzione che rendere ogni camera diversa dall’altra possa rappresentare per l’ospite uno stimolo sempre nuovo, dove si combinano comfort, attrattiva culturale e vocazione didattica. I temi di progetto, infatti, non valgono solo di per sé, ma suggeriscono un percorso ideale delle tendenze, delle idee, delle scuole e degli oggetti che hanno fatto la storia del design: la camera Liberty, dedicata (a Palermo) all’opera di Basile; la Protorazionalista, attraverso le idee di architetti del calibro di Loos, Hoffmann e Wright; la Futurista, dove non solo le parole ma ogni cosa è messa “in libertà” (!); la Bauhaus, la mitica scuola tedesca che mette a punto i primi mobili in tubolare metallico; la Le Corbusier, con la sua elegante chaise longue (sempre in tubolare metallico) e l’attrezzatura arredativa in tutto simile a una machine à habiter; la scandinava, il cui design si caratterizza per la rarefazione formale insieme al calore di un materiale (tradizionale) quale il legno; quella sul Design italiano (del dopoguerra), con soluzioni progettuali che hanno fatto scuola anche all’estero, e riflettono tutta la l’inventiva di un paese in via di ricostruzione; la Pop, con la sua carica colorata e prorompente ma anche la critica alla società dei consumi, che si palesa nella lacrima del’opera/fumetto di Lichtenstein; la Postmodern, dedicata interamente a Memphis, con i suoi mobili(-scultura) di grande forza iconica; la Ipermerce, dedicata a Starck, dove si ragiona sul fatto che l’oggetto di design incarna oggi “simboli immaginari”, vale a dire icone (brandizzate), miti (riadattati) e (pseudo-)valori che condensano desiderio sociale e sono amplificati dai massmedia. Inoltre, 14 camere sono dedicate a tendenze del design odierno, dal Minimalismo, già in voga negli anni novanta, al Transitive design, dal riuso (new-dada) al design usa-e-getta come metafora del precario e transitorio

    Suite d'Autore Viaggio nella storia del design

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    Suite d’Autore è un art design gallery hotel: un albergo con opere d’arte e design. Gli ambienti in Suite sono eterogenei e di gran fascino; dalle crea-zioni di Beppe Madaudo agli oggetti seriali di Philippe Starck. A differenza dei “comuni” (art-)design hotel in giro per il mondo, Suite d’Autore offre il valore aggiunto di organizzare il suo contenuto artistico attraverso una serie di temi che ripercorrono idealmente la storia del design dall’inizio del No-vecento al giorno d’oggi: Geometria nelle Avanguardie costruttiviste (da El Lissitskij a Gerrit Rietveld), Leggerezza nel Movimento moderno (da Mar-cel Breuer a Mies van der Rohe), Magia e Ironia del design italiano (dai fratelli Castiglioni a Vico Magistretti), Stravaganza tra Pop e “ipermerce” (dal Sacco Zanotta a Gaetano Pesce), Fluidità “trasversale” (da Carlo Mol-lino a Eero Saarinen). Ogni singola opera è stata oculatamente progettata o scelta per illustrare un determinato periodo o movimento o tendenza o ap-proccio progettuale

    Schizzofluido. Onduulazioni del design

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    In un recente lavoro sulla grafica digitale, mi capitava di segnalare l’emersione di una scrittura dinamica e fluida, aliena dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di stampo modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style): una Free Graphics (Russo 2006). E osservavo che la stessa fluidità abbraccia vari ambiti di progetto, scivolando dall’architettura al product design, dal visual al testo, sullo sfondo di una Modernità liquida, non più solida come un tempo, ma ormai “liquefatta” fin nei suoi stessi meccanismi di funzionamento (Bauman 2002). Vale la pena aggiungere qualche altra notazione. Infatti nella terza fase della rivoluzione industriale, quella “post-industriale” in cui viviamo, sembra che non vi siano pedane inamovibili, e neppure appigli sicuri; bisogna adeguarsi velocemente ai processi di cambiamento – più mutevoli del fiume di Eraclito – e cogliere come tutto ciò sia collegato alla tecnologia digitale. Alla riduzione geometrica dell’"estetica meccanica" (una delle fondamenta su cui si basava la “modernità solida” del Movimento moderno), segue un’estetica fluida, che corrisponde ai processi post-fordisti e post-industriali del digitale: decisamente agili

    La lode e il biasimo nella «Storia» di De Sanctis

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    The paper analyzes the language and style of De Sanctis’ value judgements in his Storia della letteratura italiana, with particular focus on the deep tonal swings and on his characteristic use of technical words with a positive or negative connotation. The paper then focuses on a stylistical analysis of De Sanctis’ forceful critique of Marino’s work. This analysis will reveal the critic’s constant effort to abide by a fair code of judgement, even when dealing with an author such as Marino, whose style is utterly incompatible with De Sanctis’ aesthetic beliefs

    Presentazione

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    Questo volume raccoglie un florilegio di testi che negli ultimi due anni hanno sostanziato l’informazione sul design in Sicilia. La copertina ripropone una delle più entusiasmanti progetti affrontanti in questo periodo. Si tratta di una immagine dell'ultimo DESIGN4FANS (2019), un progetto, ideato da chi scrive, volto a promuovere temi di interesse cogente, grazie alla presenza scenica degli studenti sapientemente progettata. Quest'anno il tema è una campagna di sensibilizzazione sociale contro l'uso disennato della plastica (monouso): Too Much Waste! Tale progetto coincide con la Tesi di Laurea in Disegno Industriale (Palermo, luglio 2019) di Marcello Pulizzotto, condotta a regola d'arte, anche grazie alla preziosa correlazione di Piero De Grossi. L'imnagine in copertina raffigura Luigi Vella, studente di I anno, la cui indignazione si materializza nella stridente assonanza tra le bacchette di plastica gialla e le classiche patatine fritte alla McDonald's, già di per sé simbolo dello sfrenato consumismo alimentare che caratterizza i nostro tempo. Come dimostra il progetto di Pulizzotto, il nostro interesse verte sulla dimensione etica del design, sulla sua ricaduta sociale. Fin dall'Ottocento, infatti, il design si è nutrito dello sviluppo della tecnica e dell'industria. Materiali, tecniche di lavorazione, processi... sono stai e sono tuttora il suo pane quotidiano. Da sempre, il design evolve intrecciato alla tecnologia. Ciò non toglie, tuttavia, che accanto all'evoluzione tecnologica – prima dell'evoluzione tecnologica – occorra mettere in atto un'evoluzione intellettuale, un'evoluzione culturale, un'evoluzione etica. Altrimenti, non sarà possibile mutare la situazione esistente in una situazione migliore, mettere in forma prodotti, artefatti servizi, strategie, sistemi in grado di migliorare la vita quotidiana. Occorre riflettere sugli effetti delle nostre operazioni, sull'esito a medio e lungo termine dei nostri progetti. Occorre riflettere insieme, anche, lavorando alla costruzione di una rete virtuosa del design siciliano. Perché il nostro intento non è il progetto del prodotto ma il progetto del Futuro

    HIDE: User centred Domotic evolution toward Ambient Intelligence

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    Pervasive Computing and Ambient Intelligence (AmI) visions are still far from being achieved, especially with regard to Domotics and home applications. According to the vision of Ambient Intelligence (AmI), the most advanced technologies are those that disappear: at maturity, computer technology should become invisible. All the objects surrounding us must possess sufficient computing capacity to interact with users, the surroundings and each other. The entire physical environment in which users are immersed should thus be a hidden computer system equipped with the appropriate software in order to exhibit intelligent behavior. Even though many implementations have started to appear in several contexts, few applications have been made available for the home environment and the general public. This is mainly due to the segmentation of standards and proprietary solutions, which are currently confusing the market with a sparse offer of uninteroperable devices and systems. Although modern houses are equipped with smart technological appliances, still very few of these appliances can be seamlessly connected to each other. The objective of this research work is to take steps in these directions by proposing, on the one hand, a software system designed to make today’s heterogeneous, mostly incompatible domotic systems fully interoperable and, on the other hand, a feasible software application able to learn the behavior and habits of home inhabitants in order to actively contribute to anticipating user needs, and preventing emergency situations for his health. By applying machine learning techniques, the system offers a complete, ready-to-use practical application that learns through interaction with the user in order to improve life quality in a technological living environment, such as a house, a smart city and so on. The proposed solution, besides making life more comfortable for users without particular needs, represents an opportunity to provide greater autonomy and safety to disabled and elderly occupants, especially the critically ill ones. The prototype has been developed and is currently running at the Pisa CNR laboratory, where a home environment has been faithfully recreated

    La domotica e Internet. Una soluzione per l'interoperabilitĂ 

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    Realizzazione di un framework open source per internet rilasciato sotto licenza GNU, basato sulle tecnologie standard dei web service e su una grammatica XML che permette l'integrazione e l'interoperabilitĂ  dei servizi offerti dai middleware domotici

    Genetic variability of meat quality traits in Chianina beef cattle

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    The heritability of quality traits (chemical composition, colour, tenderness and water-holding capacity) of the meat derivingfrom three muscles (Triceps brachii, Longissimus dorsi and Semitendinosus) was evaluated in 92 young Chianinabulls. The animals were raised on two farms with different feeding programs, and were slaughtered at approximately 19months of age. Single pair correlations were considered in order to evidence the relationships between the same traitsdetected in the three muscles and between all the traits of the same muscle.The h2 values range from 0.00 to 0.24 for the chemical composition, from 0.00 to 0.19 for colour parameters, from 0.03to 0.31 for those observed after 48 h, and from 0.00 to 0.08 for tenderness and water-holding capacity. The values werenot homogeneous for the three muscles. The most heritable trait was yellowness (b*48) in all three muscles, with valuesof 0.11 in the Longissimus dorsi, 0.23 in the Semitendinosus, and 0.31 in the Triceps brachii. Conversely, tendernessappeared to have a low heritability, as did the parameters relating to the water-holding capacity. Colour traitsobserved before and after 48 h of storage generally were significantly and positively correlated, indicating that certaincolour characteristics are maintained even after 48 h of storage. There was not always a close relationship between thetraits of each muscles: significant correlations existed between the Triceps brachii and the Longissimus dorsi muscles,confirming the similar quality traits of their meat, while there were considerable differences between these muscles andthe Semitendinosus
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